Cosa aspettate a sorridere?

Osservare fa parte delle mie attività quotidiane.

Proprio due giorni fa osservavo le ragazze ed i ragazzi sul treno, al ritorno da scuola, e riflettevo.

Notavo come molte delle ragazze avessero un’espressione triste, pensierosa, contrita. I ragazzi, di contro, scherzavano e ridevano.

Ho pensato a me, a quando ero anche io una ragazzina e mi angustiavo per tutto quello che mi accadeva, per il futuro, per il fatto di non piacere ad una data persona o di non aver raggiunto un determinato traguardo. Ed ho pensato alla possibilità che qualcuno mi confermasse, con assoluta certezza, che in futuro tutte quelle cose non avrebbero avuto una grande rilevanza.

Forse, se avessi avuto la possibilità di sapere che il futuro sarebbe stato diverso mi sarei goduta un po’ di più quel tempo, quel periodo caratterizzato dalle poche responsabilità e dalle tante prospettive.

Così, nella mia mente, ho detto a quelle ragazzine che questi momenti, che loro pensano saranno assoluti, passeranno e il loro futuro sarà migliore. Che basterà una nuova giornata a riportare tutto sulla “retta via”.

E poi ho pensato di dire la stessa cosa a me, di pensare al futuro con positività, perché sono davvero stanca di tutto questo “pessimismo cosmico”.

In fondo “loro”, chi cerca di comandarci, ci vogliono così: depressi. Siamo più facilmente manovrabili ed influenzabili se siamo scoraggiati; ecco perché i messaggi che ci vengono inviati costantemente non sono positivi.

Ma se solo decidiamo di cambiare rotta possiamo fare grandi cose. Non è col pessimismo che si vince una crisi.

Almeno, io voglio pensare che il mio futuro non sia quel poco che ho adesso, ma che sia pieno di opportunità. Che il bello che ho rimarrà e che ciò che mi rende infelice (la mancanza di lavoro, lo stallo, le negatività) andranno via.

Il mondo non può rimanere per sempre lo stesso, qualcosa sta cambiando.

E voi, cosa aspettate a sorridere?

Stefania

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