L’inferno è un colloquio di lavoro

Oggi ho visto come potrebbe essere l’inferno.

L’inferno potrebbe essere un colloquio di lavoro/truffa in un’agenzia per il lavoro.

Le agenzie per il lavoro, graaande invenzione del caro Biagi, dovrebbero fare da intermediarie tra i lavoratori (cioè noi) e le aziende. Tuttavia, spesso tali agenzie propongono quelli che pensano essere dei lavori ma che, in realtà, sono delle prese in giro.

Tipo: nell’annuncio troverete scritto che un’azienda (e non un’agenzia, attenzione) cerca dei ragazzi sino ai 35 anni per uno stage finalizzato ad un’assunzione.

Poi, al colloquio vi sentirete dire che:

  • è l’agenzia e non l’azienda a ricercare i profili
  • il lavoro sarà sì di 3 mesi ma non sarà pagato
  • non si promette alcuna assunzione, semmai il contrario

Ecco, quindi, perché potrei definire Inferno questa situazione. Io sono rimasta fino alla fine giusto per divertimento, non avrei mai accettato una cosa del genere. Tuttavia, mi hanno profondamente colpita lo scoramento, la delusione, la paura e l’angoscia che serpeggiavano tra gli altri candidati.

Sulle loro facce si leggeva: “Ed ora, come farò?”.

Io vorrei sempre consigliare ai ragazzi di affrontare i colloqui non come se fossero questione di vita o di morte ma come si affronta un appuntamento con un potenziale partner: con allegria e un pizzico d’incoscienza. Date il vostro meglio ma poi lasciate fare al fato, ricordandovi sempre che non è colpa vostra se siete disoccupati.

E alle agenzie vorrei dire che dovrebbero smetterla di spacciare per lavoro ciò che non lo è, visto che, il dizionario definisce il lavoro come: “Occupazione specifica che prevede una retribuzione ed è fonte di sostentamento”.

 

Stefania

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