Della depressione giovanile

Ho notato uno strano fenomeno tra i miei coetanei.

In tempi duri quali quelli attuali sono sempre maggiori i casi di ragazzi e ragazze che si lasciano andare ad una mesta, latente  depressione.

Si esce e nonostante alcuni cerchino di sollevare il morale, di parlare in positivo del futuro, la maggior parte degli interlocutori tende a sminuire, a soffocare l’entusiasmo altrui, continuando ad indugiare nella depressione.

Tuttavia, io non vedo la necessità di deprimersi, e neppure l’utilità intrinseca di tale atteggiamento. Anzi, in una situazione di crisi, di difficoltà, sarebbe meglio rimboccarsi le maniche e decidere di fare qualcosa. Qualsiasi cosa.

Perché rimanere a guardare e lamentarsi, deprimersi, non è l’atteggiamento giusto. E non ve lo dice una plurimiliardaria che non deve faticare per sopravvivere; chi mi conosce sa che guadagno poche centinaia di euro per il mio lavoro e che cerco di incrementare il mio stipendio con lavori qua e là. Però, intanto, sto per pubblicare un libro, diventerò insegnante di yoga, cerco di imparare ogni giorno a fare meglio il mio lavoro di giornalista.

I nostri genitori hanno dovuto affrontare tempi molto duri. La cassa integrazione, i licenziamenti, l’affitto da pagare, i figli da mandare a scuola. Eppure molti di loro, come i miei genitori, sono scesi in piazza. Hanno occupato le fabbriche, hanno protestato e, nel frattempo, hanno trovato il tempo di innamorarsi, di seguire degli ideali, di fare carriera, di creare le famiglie che oggi ci sostengono.

Perciò, cari amici, colleghi, sconosciuti: pensate all’oggi e partite da oggi per costruire il vostro domani, come i vostri genitori. Non fatevi mettere sotto da chi vi vuole deboli e malleabili ma cercate la vostra strada senza farvi intimorire. Coloro che ci governano vogliono questo: la paura, perché solo così possiamo credere a quello che ci viene detto ed immedesimarci nella parte di coloro che non potranno avere futuro.

Io, invece, chiudo le orecchie e non ascolto i proclami, andando avanti per la mia strada e credendo fermamente in ogni mia scelta.

Stefania

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3 Responses to “Della depressione giovanile”

  1. Zia Marina says:

    E brava Ste!
    Un’osservazione correttissima. La depressione è una cosa che si incontra tantissimo fra i giovani, ed anche fra quelli del famoso gruppo di mezza età. Se quella di mezza età (e lo capirai fra una decina di anni 😉 è abbastanza fondata, quella dei giovani è ridicola. Però mi ricordo, quando avevo la mia “depressione giovanile”, che era una cosa dolcissima. Un pozzo nero e avvolgente che ti richiama. Sai che puoi caderci dentro, tappandoti gli occhi e le orecchie con morbido cotone nero della tristezza senza pensieri e senza sforzi. Scritto così sembra ridicolo. Però è vero. E serve proprio quell’atteggiamento di cui scrivi. Rimboccarsi le maniche. E trovare le vie nuove. Io l’ho imparato (ed è stata una lezione molto dura). E sono contenta che lo sai anche tu.
    Zia Marina

    P.S. scusa l’italiano scarso 😉

  2. admin says:

    hai ragione! Quella del lasciarsi andare è una tentazione forte alla quale bisogna, però restistere!

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