Il mancato futuro

Vi è mai capitato di svegliarvi costantemente con la voglia di…piangere?

Avete mai passato un periodo in cui avreste voluto scappare da tutto e da tutti?

Vi sarebbe piaciuto, almeno una volta nella vostra esistenza, fare tabula rasa delle scelte e ricominciare da capo?

Ebbene, a me sta capitando tutto questo ora.

Lo stallo, la precarietà, la stanchezza legata a questa condizione mi stanno logorando.

Forse noi giovani d’oggi dobbiamo affrontare delle situazioni che, spesso, sono più grandi di noi. Dobbiamo cercare di capire come sbarcare il lunario, come posticipare un futuro che vorremmo vivere, come convivere con l’idea di non essere autonomi.

E pian piano mi sto accorgendo di come i sentimenti negativi, quali la depressione, l’insoddisfazione, la mancanza di obiettivi, si stiano diffondendo sempre di più nella mia generazione.

Mi sono chiesta ogni giorno come poter migliorare la situazione presente, ed ho cercato in tutti i modi di farlo, ma il feedback che ho ricevuto è stato pari allo zero.

Come tutti vorrei poter avere un minimo (non pretendo molto, eh!) di certezze!

Mi sto distruggendo la salute, con attacchi d’ansia, dolori allo stomaco, continui raffreddori. Questi sono segnali che il mio corpo non ci sta più, vuole cambiare. Ma come?

Come possiamo noi, che galleggiamo in modo precario in questo mare di incertezze, cercare di essere ottimisti?

Io cerco di guardare avanti, di pensare positivo, ma la mia indole si sta, pian piano, spegnendo.

Vorrei potermi svegliare domani e vedere intorno a me solidarietà e aiuto reciproco, perché se perdiamo anche gli ultimi rapporti umani che possono salvarci siamo davvero spacciati.

Stefania

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