Risparmiare: belli senza sprechi!

L’avevo promesso e annunciato qualche tempo fa, perciò ora do inizio alla rubrica dedicata al risparmio, ma ad un risparmio chic, che non vi farà sentire poveri o che non vi obbligherà a rovistare all’interno della vostra immondizia.

Il tema di questa prima “guida” è costituito dal benessere: bellezza, stare bene, e tutto ciò che riguarda il tema del corpo e della sua “manutenzione”.

Ovviamente chiunque abbia consigli o elementi da aggiungere può farlo commentando questa pagina!

Consiglio n°1: Struccarsi

Struccarsi, ci dicono, è importante. Bisogna farlo ogni sera, con astuzia e perizia (come le ragazze di Occhi di Gatto) ma senza la necessità di spendere un milione di euro in struccanti e in cotone.

Infatti, potete tranquillamente usare uno struccante che non costi 20 euro alla boccetta, magari cruelty free (come questi di Lush) e sostituire il cotone con una spugnetta. Le spugnette sono in vendita anche nei supermercati a pochi euro (io ne ho comprate due a due euro): sono quelle morbide appositamente studiate per il viso. Così dovrete solo applicare il detergente, bagnare la spugnetta ed eliminare gli eccessi di detergente. Le potete vedere nell’immagine qui sotto

spugnette struccanti viso

Per il tonico vi consiglio di utilizzare della semplice acqua di rose (magari, anche questa, cruelty free) oppure un tonico come questi.

Un altro modo per struccare il viso, soprattutto qualora abbiate problemi di pelle secca, è costituito dalla combinazione olio vegetale-sapone di Aleppo.

Il Sapone di Aleppo è un sapone naturale, fatto con olio d’oliva, che può contenere una percentuale variabile di olio a seconda del tipo acquistato. Anche questo costa pochi euro (Compratelo solo da chi lo realizza in modo artigianale) e dura molto. L’olio vegetale da utilizzare può essere quello di mandorle dolci (come questo dei Provenzali) oppure di Argan (che costa, però, decisamente di più) o anche il semplice olio d’oliva (se volete, i miei lo producono!).

Consiglio n°2: Via quei Fusti!

E non sto parlando di uomini aitanti: mi riferisco ai tanto odiati peli superflui.

Allora, so che molte sono affezionate alla propria estetista, hanno creato un legame quasi embrionale con lei e le vogliono bbbene, ma l’estetista costa, e anche tanto, quindi perché non farne a meno (almeno ogni tanto)? Passi per le zone delicate, che ancora possono essere quasi esclusivo appannaggio delle professioniste dell’estetica, ma le gambe possono essere tranquillamente trattate con l’epilatore.

Ora, anni fa molte mie amiche hanno fatto su di me un terrorismo psicologico sfrenato relativamente all’uso degli epilatori: “Fa malisssssssimo!” ,mi dicevano, “Solo il rumore è inquietante”. Insomma, sembrava la descrizione di un film horror. Poi, nel lontano 2002 (ah, la gioventù!) mi sono decisa ad acquistare il Silk Epil. Quello semplice, senza fronzoli, senza ghiaccio, pinzette magiche e anestetici. Lo provai e fu subito amore: non fa così male come si pensi (ora non lo sento neanche più!) e il suo prezzo si ammortizza in poco tempo.

Facciamo un po’ di conti: un epilatore medio costa intorno ai 50 euro circa. Una ceretta alle gambe costa in media 15 euro. Se moltiplicate 15 per 12 il totale è di 180 euro all’anno per la sola ceretta alle gambe (e sul prezzo sono ottimista, perché so di estetiste che si fanno pagare molto di più per quattro peli strappati). Quindi, in meno di sei mesi di utilizzo di Silk Epil avrete ammortizzato il suo costo, con, in più, il vantaggio di poterlo utilizzare quando, come e dove volete, senza appuntamenti, attese e disdette.

La stessa cosa vale per gli uomini: invece di usare un milione di rasoi usa e getta (che, oltre a costare, inquinano) comprate un rasoio elettrico o ricaricabile. Infatti, anche le lamette di ricambio per i rasoi semi-usa e getta sono piuttosto costose (circa 15 euro a pacchetto). Perché non risparmiare un po’ anche voi?

Consiglio n°3: My make up may be flaking

…but my smile still stays on! Come per dire, con le parole del caro Freddie Mercury: non siate schiave del make up, soprattutto delle marche più costose che, tra l’altro, dal punto di vista della crudeltà sugli animali sono le peggiori.

(Date un’occhiata qui, per farvi un’idea di quante marche “blasonate” usano ancora i crudeli test sugli animali, peraltro inutili)

Scoprite marche che non testano e che sono anche economiche, come la straniera Essence e l’italiana Kiko. Anche Lush sta per brevettare la sua prima linea di make up. Inoltre, esistono siti che vendono, come Elf, make up a prezzi stracciati ed assolutamente cruelty free.

Inoltre, utilizzate sempre il pensiero: “Mi serve davvero?”. Perché, molto spesso, acquistiamo (mi ci metto anche io) trucchi che non ci servono davvero, solo per provarli. Un esempio è stato l’acquisto di massa di make up a seguito della trasmissione di Clio Make Up. In fondo, non vivevate bene anche prima di acquistare la paletta Naked (che io non ho e che non ho intenzione di comprare, visto il prezzo!)?

Consiglio n°4: Fai da te

Imparate a fare da sole/i. Non dovete per forza andare a farvi le unghie ogni settimana, farvi fare la piega due volte alla settimana e così via.

Ovviamente, se i soldi vi escono dal portafoglio gonfio e pulsante di denari, buon per voi! Tuttavia, mi riferisco a coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese: vi serve davvero avere le unghie multicolori sempre? Perché non imparare a fare da sole? Esistono, soprattutto nelle città più grandi, corsi gratuiti anche per la ricostruzione delle unghie. Se avete un po’ di tempo a disposizione seguitene uno!

Inoltre, per quanto riguarda le operazioni “di routine” imparate a fare da soli. Non vi sto neppure ad indicare la quantità di denaro che risparmierete imparando a fare queste piccole cose da sole.

Ecco alcuni esempi:

  • Imparate a farvi la messa in piega (Video)

  • Imparate a tagliarvi la frangetta (Video)

  • Imparate a fare una manicure e una pedicure perfette


Consiglio n°5: lo sporco mi scivola addosso

Ora passiamo al lavaggio del corpo: lavarsi è essenziale (e lo dico FORTE a tutti coloro che prendono il treno nel torinese e che mi piantano le ascelle puzzolenti in faccia puntualmente, idem sui bus: lavatevi!) ma si può fare risparmiando.

Come prima cosa: con cosa lavarsi? Anche in questo caso scegliete detergenti cruelty free (come quelli de I Provenzali che si trovano nei supermercati, o quelli di Lush) e se avete una saponetta che, a metà, ha dato forfait rimanendo un po’ secca, usatela sulla spugna per lavarvi: non dovrete buttarla via e avrete anche raggiunto lo scopo di lavarvi! E dopo il bagno o la doccia potete sempre idratarvi utilizzando il burro di karité che idrata molto senza sprechi. Anche in questo caso, trovate quello de I Provenzali nei supermercati. 

Per quanto riguarda i capelli, anche i parrucchieri raccomandano di diluire lo shampoo con un po’ d’acqua. Potete farlo negli appositi dosatori (si trovano a pochi euro nei negozi di fornitura per parrucchieri) oppure, come faccio io, in un semplice bicchiere. Mescolate bene e avrete una soluzione pulente che si spargerà sui capelli molto più uniformemente rispetto alla “noce” di shampoo. Potete vedere il dosatore nell’immagine qui sotto.

dosatore shampoo

Discorso a parte per lo scrub: se potete evitate lo scrub con prodotti chimici. Acquistate, anche in questo caso per pochi euro, un guanto di loofah che durerà a lungo e vi consentirà di raggiungere il medesimo risultato.

Evitate sempre il crine di cavallo: perché lavarsi con dei peli di animale?

Inoltre, utilizzate meno acqua per lavarvi: a cosa serve tenere il rubinetto aperto mentre spazzolate i denti, oppure mentre vi insaponate? A vedere scorrere l’acqua tipo fontana zen? No! L’acqua è un bene prezioso, è di tutti e non dovete pensare solo a voi stessi e alla vostra bella faccia!

A proposito di denti: imparate ad avere una buona igiene orale (anche in questo caso, invito tutti i torinesi a lavarsi meglio i denti, soprattutto la mattina, visti gli aliti che si sentono in giro). Io sono diventata una maniaca dell’igiene orale avendo portato l’apparecchio ortodontico per più di 4 anni. In quel periodo ero obbligata a lavare i denti anche 6 volte al giorno. Ebbene, devo ringraziare questa esperienza perché, in 29 anni d’età (sì, non sono più una ragazzina) non ho mai avuto una carie. Imparando una buona igiene orale risparmierete molto in dentisti e cure per l’aver mangiato troppe caramelle.

Ecco come lavare correttamente i denti (chiudendo l’acqua mentre spazzolate!).

Consiglio n°6: tutto bene lì in basso?

Un consiglio dedicato solo alle femminucce: non utilizzate i salvaslip!

I ginecologi lo sconsigliano da sempre, se non necessari (come alla fine del ciclo o dopo la gravidanza) perché non fanno respirare la pelle ed espongono le vostre “parti intime” ad infezioni anche gravi.

Immaginate di mettere un foglio di plastica nei vostri slip: ecco che cosa state facendo inserendo un salvaslip!

La pelle delle mucose deve poter respirare, ecco perché si consiglia anche di utilizzare sempre intimo in fibre naturali, lasciando le altre fibre solo per i momenti “speciali”.

Non comprando i salvaslip arriverete a risparmiare circa 150 euro all’anno contando che, spesso, se ne usano circa 3 al giorno. Non male! Inoltre, eviterete molte infezioni, mantenendo anche un odore migliore “lì sotto” (tutto a vantaggio anche della vita di coppia) perché la vostra pelle, finalmente, potrà respirare.

Questi sono i miei consigli, ma sono aperta ad accogliere tutte le vostre ulteriori opinioni in merito!

Alla prossima e buon risparmio!

Stefania

Update

Raffaella del blog Crueltyfreeblog mi ha inviato questa segnalazione, che ritengo importante da pubblicare

“Elf, Essence e Kiko non hanno mai aderito allo “Standard del non testato” e nemmeno dichiarano di avere una  Fixed Cut-Off Date tramite semplice autocertificazione, insomma io non mi azzarderei a farle passare per cruelty-free.
Purtroppo sull’argomento c’è ancora molta confusione e spesso non si afferra la differenza sostanziale tra un prodotto “normale” e uno veramente cruelty-free, tra l’altro a volte è proprio colpa delle dichiarazioni ingannevoli che fanno i produttori…e quella della Kiko ne è un chiaro esempio”.

Insomma, è sempre meglio saperne di più!


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