Vivere senza denaro
Vivere senza denaro.
Un’opzione che forse in futuro dovremo prendere in considerazione.
Visti i tempi, questa scelta potrebbe diventare una soluzione per molti disoccupati, oppure no?
Prendendo spunto da un articolo scritto all’interno del blog di Daria Vegan, posso dire che, in fondo, io non ci riuscirei.
Pur dovendo tagliare di molto le spese, avendo appena lasciato il lavoro, non potrei immaginare di vivere senza soldi in modo completo ed assoluto.
Come prima cosa, mi farebbe abbastanza ribrezzo mangiare la roba trovata nei cassonetti.
In secondo luogo, dovrei trovare un posto dove vivere nel quale non ci siano spese da pagare o, comunque, all’interno del quale le spese possano essere saldate con la manodopera. In Italia questo sistema non esiste e non so se mai prenderà piede, almeno all’interno delle grandi città.
Forse bisogna avere l’indole giusta per fare una cosa del genere: riuscire a pensare alla vita in modo più semplice, evitando di puntare verso ciò che molti definiscono superfluo.
Di certo, un po’ di questa indole farebbe bene a molti italiani che anelano oggetti inutili e servizi dei quali si può fare a meno.
Gli esempi? Un iPhone non è necessario per vivere, la macchinona non serve (e, anzi, inquina!), farsi la manicure dall’estetista non è necessario, andare dal parrucchiere tutte le settimane è un’esperienza evitabile, andare in discoteca tutti i sabati non serve a nulla.
Io risparmio già non facendo tutte queste cose, eppure arranco.
Cosa dovrei ancora limitare? Che sia necessario spogliarsi dei propri averi e vivere di poco, pochissimo, per essere felici?
Stefania
Sono completamente d’accordo che sia necessario staccarsi dal sistema economico attuale, che ha su di noi un influenza enorme e che non abbiamo mai potuto scegliere se accettarlo oppure no (te lo ritrovi sulle spalle fin dalla nascita… per lo meno per quanto riguarda i governi ti danno da fare il giochino del voto, che cambia poco o nulla). Ed il primo passo per distaccarsi da esso, è riconoscere i meccanismi del consumismo ed iniziare a farsi influenzare il meno possibile da essi.
Qualche piccolo spazio di libertà, talvolta appare… Manuali di fai-da-te, banche del tempo… Anche delle comuni, ad esempio Urupia, in Puglia.
Conosci questo blog? http://mnmlist.com/ Ci sono molti post interessanti su consumismo, do it yourself, allontanarsi dai bisogni artificiali…
Grazie mille per i suggerimenti!
Ovviamente, anche io sono d’accordo con la necessità di mettere da parte la logica consumistica, ma sempre con un occhio rivolto alla realtà attuale del Paese nel quale ci si trova. In Italia sarebbe impossibile vivere come fanno i due tedeschi dell’articolo.
Forse non proprio impossibile, però credo che persone disposte a cambiare in modo così radicale la propria vita, siano rarissime. Ma si può comunque iniziare a cambiare un poco, ognuno sencondo le proprie capacità. Spesso non si comincia, perché non si immagina nemmeno che esistano altarnative all’imitazione del modello di vita diffuso e propagandato. Si ha paura a cambiare e si teme di essere soli, nel farlo.
adesso basta
simone perotti
ciao buona vita